"Sarrasine" disillusione e arte


"Rimanemmo per un po' in contemplazione di quella meraviglia,che sembrava opera di un pennello soprannaturale.Il quadro rappresentava Adone sdraiato su una pelle di leone.Il lume sospeso in mezzo al salottino,racchiuso in un vaso di alabastro,illuminava in quel momento la tela con un tenue chiarore che ci permise di cogliere tutte le bellezze del suo dipinto."


Apparso a puntate per la prima volta nel 1830 sulla nuova rivista "Revue de Paris" e in volume nel 1831,"Sarrasine" è tra gli scritti più "strani" del romanziere Honoré de Balzac (1799-1850).
Curiosi sono l'ambientazione,la struttura della novella (dove vi sono due racconti concatenati l'uno con l'altro) e i temi.
Ispirazioni di questo libricino sono i "temi realistici",la Roma stendhaliana del 1758,con le sue rovine e insieme il suo lusso,il Papa,i principi romani e i grandi divertimenti; e i "temi fantastici" derivati dallo scrittore,compositore,giurista E.T.A. Hoffmann (1776-1822),autore di numerose opere di stampo fantastico e horror,come nella migliore letteratura romantica tedesca.

Durante un ricevimento a palazzo dei Lanty,nuova famiglia le cui ricchezze e origini sono avvolte nel mistero,si trovano l'anonimo Narratore accompagnato dalla bellissima marchesa Beatrix de Rochefide (vedi http://appuntario.blogspot.com/2011/01/beatrixuna-societa-che-si-vendica.html).
La marchesa nota allora la figura di un vecchio che sembra piuttosto un fantasma o un cadavere e chiede insistentemente dell'identità del signore al suo accompagnatore.
Il Narratore racconta,quindi,la storia di Sarrasine,bravissimo giovane scultore affermato,che arrivando a Roma si innamora della cantante Zambinella,conosciuta al teatro Argentina,dopo averla sentita cantare.Il suo amore lo porta addirittura a modellare una statua con le sue fattezze,ed amarla come un Pigmalione,fino al completo disinganno,avendo scoperto la vera natura della cantante e,infine l'assurda morte.
E' appunto una commedia sulla disillusione;come Sarrasine si disilluderà anche la marchesa rimarrà disillusa alla fine della storia.
Ma ancora di più sull'arte e in particolare su quella suprema a detta di Balzac:la musica,arte universale,priva di generi,irraggiungibile e irriproducibile a cui vanamente Sarrasine cercava di avvicinarvisi.

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