Palazzo Chigi ad Ariccia




Unico esempio di dimora barocca rimasta inalterata nei secoli è Palazzo Chigi ad Ariccia,vero gioiello dei Castelli Romani.
Palazzo Chigi non fu soltanto il teatro della mondanità romana nel seicento ma per la sua ricchezza e bellezza degli arredi sfondo per molti film,tra cui il più famoso "Il Gattopardo" (1962) del regista Luchino Visconti.
Il Palazzo anticamente costruito per i Savelli,ma mai abitato,fu comprato,ristrutturato e ampliato da Papa Alessandro VII Chigi (1655-1667),appartenente ad una famiglia di banchieri senesi che acquistò la nobiltà nel 1377.Il progetto per il Palazzo e la sua "piazza di corte" fu ideato da Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) che diede alla dimora il titpico colore del "celeste aria".
Tra le stanze visitabili vi sono "Le Stanze del Cardinale" e il "Piano Nobile" (dal 2007 è stato inaugurato il "Museo del Barocco" con quadri del 600-700).






Nelle "Stanze del Cardinale",(uniche fotografabili) appartenute a Flavio I Chigi (1631-1693),cardinale appunto e nipote di Alessandro VII,si trovano oltre alla camera dello stesso detta "Sala Rossa" con il suo letto,un grande specchio,set da viaggio e il suo abito cardinalizio,la "Cappella" con un prezioso armadietto appartenuto a San Filippo Neri,quadri come quello di Maria Virginia Borghese (1640-1715) andata sposa nel 1658 ad Agostino Chigi (1634-1705,anch'egli nipote del Papa),mostra di abiti antichi e più recenti come uno delle sorelle Fontana.
Tra le "Piano Nobile" troviamo il "Salone Giallorosso",grande sala con un tavolo da biliardo regalato dal Papa per le fastose nozze tra Agostino e Maria Virginia,con stecche annesse e due bellissimi tavoli del Bernini con gambe incrociate che richiamano la famiglia Della Rovere a cui i Chigi si erano legati.

La "Camera Rosa",per gli ospiti,chiamata così per il colore della tappezzeria,dove si trova lo stupendo quadro di Winterhalter su Leonilla Bariatinskij (1816-1918),principessa russa,detta la donna più bella d'Europa e madre di Antonietta Sayn Wittgenstein (1839-1918) andata sposa a Mario Chigi (1832-1914).Matrimonio che diede grande lustro nell'800 ai Chigi.

Nella "Sala da Pranzo d'Inverno" tavolo e sedie dell'epoca.
Nella particolare "Sala del Trucco" invece,un tavolo simile al biliardo ove si doveva lanciare una pallina centrando degli archi non facendo cadere dei birilli,un gioco molto in voga nell'aristocrazia.

La "Sala delle Belle",la più conosciuta e ammirata,si vedono alcuni ritratti delle donne più belle della nobiltà romana,tra cui la stessa Maria Virginia,vestite à la francaise,poiché a Roma si erano rifugiate le nipoti del Cardinal Mazzarino,Maria (1640-1715) e Ortensia (1646-1699) Mancini,che da Verailles avevano portato il gusto e la moda francese.Sotto ai ritratti la libreria con volumi ottocenteschi,quelli di datazione più vecchia sono andati al Vaticano.

"Il Gattopardo" (1963), L. Visconti

Segue la "Sala delle Suore" con ritratti di alcune monache figlie di Agostino Chigi.

Un'altra stanza molto particolare è quella della "Farmacia",dove notiamo non solo il tipico armadio con ancora spezie e unguenti ma alle pareti piccoli ritratti di tutti i componenti della famiglia dal 400 a oggi,simile ad un albero genealogico,tra cui il capostipite Agostino Chigi detto "Il Magnifico" (1465-1520).

Dopo il "Teatro",la piccola "Cappella" con la sua "sanguigna",ossia "San Giuseppe con Bambino",unica opera autografata dal Bernini.

La "Camera Verde" chiamata anch'essa così per il colore,fu la camera da letto di Agostino e della moglie,di gran pregio il baldacchino e l'armadio a muro.

La "Sala da Pranzo d'Estate" è sicuramente quella che sorprende più di tutte,adibita oggi ai matrimoni civili,è divisa in due parti,con al centro una fontana:nella prima dipinta sul soffitto e alle pareti un'uccelliera con numerose piante e riprodotte da una parte Roma e dall'altra Albano;nella seconda altri quadri e in particolare quello della dimora senese dei Chigi (ancora oggi visitabile).In fondo,su un tavolo,fotografie di alcune scene del "Gattopardo".

La "Galleria",un corridoio con busti di alcuni imperatori e imperatrici romani e dirimpetto quelli del Papa Alessandro,il cardinale Flavio I e Sigismondo (1649-1678,altro nipote).

La "Stanza dell'Ariosto",dove sono riprodotte scene dell' "Orlando Furioso " e la Grecia e l'Italia come due donne bellissime con i loro tipici simboli.

Infine lo "Studio del Principe Mario" minuziosamente conservato,con oggetti di valore,fotografie,libri,stampe,telefono e radio.

La vera unicità di tutte queste stanze sta nella tappezzeria in cuoio,di origine spagnola.
Nel 1988 il Palazzo fu venduto dai Chigi ala Comune di Ariccia.






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